domenica 20 dicembre 2009
domenica 13 dicembre 2009
Firma perchè l'Acqua resti Pubblica
Premesso che
§ la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente regolamentata dal famigerato Art. 23bis della Lg.133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati;
§ il recente Art. 15 del D.L. 135/2009 che ha modificato l'Art. 23bis muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo:
l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;
la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011.
I sottoscritti Cittadini di Binasco convinti che:
L'acqua rappresenta una fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi;
L'acqua è un bene comune dell'umanità, universale, pubblico, indisponibile;
Il diritto all'acqua è un diritto inalienabile: l'acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì un bene condiviso equamente;
L’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico;
L'accesso all'acqua se non affrontato democraticamente, secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l'ambiente, potrebbe diventare causa scatenante di tensione e conflitti nella comunità internazionale, trasformandosi in una vera emergenza democratica;
L'accesso all'acqua potrebbe però diventare anche un terreno favorevole per autentici percorsi di pace sia a livello territoriale sia a livello nazionale e internazionale;
Consideriamo la guerra per l'acqua un epilogo drammatico, da scongiurare ad ogni costo, riaffermando che l’acqua è un diritto universale e non una merce da consegnare al libero mercato. L'acqua è un bene che non può essere espropriato dal controllo degli Enti locali e dei cittadini.
Pertanto, su queste basi condividiamo, aderiamo e sottoscriviamo la proposta di petizione di iniziativa popolare per la modifica e l’integrazione dello Statuto Comunale con i “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque” e CHIEDIAMO che:
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BINASCO
1) riconosca nel proprio Statuto Comunale il Diritto all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
2) riconosca il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, la cui gestione va attuata attraverso un Ente di Diritto Pubblico, e si impegni ad inserire questo principio nel proprio Statuto Comunale.
3) confermi il principio della proprietà e della gestione pubblica del servizio idrico integrato e il principio che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà.
§ la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente regolamentata dal famigerato Art. 23bis della Lg.133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati;
§ il recente Art. 15 del D.L. 135/2009 che ha modificato l'Art. 23bis muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo:
l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;
la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011.
I sottoscritti Cittadini di Binasco convinti che:
L'acqua rappresenta una fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi;
L'acqua è un bene comune dell'umanità, universale, pubblico, indisponibile;
Il diritto all'acqua è un diritto inalienabile: l'acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì un bene condiviso equamente;
L’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico;
L'accesso all'acqua se non affrontato democraticamente, secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l'ambiente, potrebbe diventare causa scatenante di tensione e conflitti nella comunità internazionale, trasformandosi in una vera emergenza democratica;
L'accesso all'acqua potrebbe però diventare anche un terreno favorevole per autentici percorsi di pace sia a livello territoriale sia a livello nazionale e internazionale;
Consideriamo la guerra per l'acqua un epilogo drammatico, da scongiurare ad ogni costo, riaffermando che l’acqua è un diritto universale e non una merce da consegnare al libero mercato. L'acqua è un bene che non può essere espropriato dal controllo degli Enti locali e dei cittadini.
Pertanto, su queste basi condividiamo, aderiamo e sottoscriviamo la proposta di petizione di iniziativa popolare per la modifica e l’integrazione dello Statuto Comunale con i “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque” e CHIEDIAMO che:
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BINASCO
1) riconosca nel proprio Statuto Comunale il Diritto all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
2) riconosca il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, la cui gestione va attuata attraverso un Ente di Diritto Pubblico, e si impegni ad inserire questo principio nel proprio Statuto Comunale.
3) confermi il principio della proprietà e della gestione pubblica del servizio idrico integrato e il principio che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà.
mercoledì 2 dicembre 2009
Perchè l'acqua resti un bene comune
GRUPPO CONSILIARE “UNIONE PER BINASCO”
Comunicato
LA MAGGIORANZA AMMINISTRATIVA DEL SINDACO CASTOLDI CON IL VOTO
FAVOREVOLE DEI DUE CONSILIERI DEL GRUPPO “NOI PER VOI”
RESPINGONO LA MOZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO CONSILIARE
“UNIONE PER BINASCO” CHE CHIEDEVA L’IMPEGNO ALLA MODIFICA DELLO
STATUTO COMUNALE CON L’INSERIMENTO DEL PRINCIPIO “L’ACQUA E’ UN
BENE COMUNE E VITALE CHE VA SALVAGUARDATO E CHE DEVE RESTARE
PUBBLICO”.
Un vero e proprio colpo di mano, attuato dalla maggioranza
amministrativa nel Consiglio Comunale del 30 Novembre 2009!!
I FATTI:
La riunione dei Capi Gruppo Consiliari, aveva preso in esame le proposte di Ordine del
giorno, contro la privatizzazione dell’Acqua, avanzate dai gruppi consiliari e aveva
raggiunto una intesa di massima sul testo da presentare nel Consiglio Comunale, con
l’impegno da parte degli esponenti della maggioranza amministrativa, a valutare, al
proprio interno, la richiesta avanzata dal Gruppo “Unione per Binasco” per la modifica
dello Statuto Comunale, con l’inserimento del “principio di tutela al mantenimento della
rete e la gestione della risorsa idrica quale bene pubblico”.
Nel Consiglio Comunale del 30 Novembre, il gruppo “Unione per Binasco”, preso atto che,
nella lettura del testo dell’Ordine del giorno proposto, si eludeva la richiesta avanzata,
CHIEDEVA al Sindaco e alla maggioranza, senza apporre modifica alcuna al testo
proposto, l’integrazione dell’Odg con i sottodescritti impegni, motivando la richiesta con
la necessità di rendere meno generici i contenuti dello stesso e più vincolanti, a livello
locale, gli impegni che si andavano ad assumere:
I PUNTI INTEGRATIVI RICHIESTI:
· Inserire nello Statuto Comunale il principio che “l’acqua è un bene comune patrimonio
dell’umanità e di tutte le specie viventi ed un diritto umano universale” e che per queste
ragioni “il servizio idrico è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale e privo di
rilevanza economica;
· Mantenere, nella totale sfera pubblica la proprietà e la gestione dell’acqua ovvero il
capitale ed i servizi ad essa collegati (infrastrutture e insieme dei servizi di captazione,
adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione);
· Aderire al “Forum italiano dei movimenti per l’acqua bene comune”;
· Promuovere un’intensa opera educativa, di formazione e informazione dei cittadini in
materia dell’uso dell’acqua, per un uso responsabile e parsimonioso di questa risorsa
essenziale e non eterna;
· Promuovere il ritorno dell’acqua nei luoghi pubblici, realizzando, anche a Binasco,
una “casa dell’acqua” al fine di incentivare una nuova cultura ambientale e dell’utilizzo di
questa risorsa;
· Istituire, come previsto dallo Statuto Comunale (art. 14) e dal regolamento delle
Commissioni Consiliari (art. 1 e relativi commi) la Commissione Territorio.
· Sostenere, forme di cooperazione decentrata e internazionale, con il coofinanziamento
di progetti che promuovano lo scambio di esperienze sulla gestione dell’acqua.
Tali argomentate richieste hanno avuto, da parte della maggioranza, risposte generiche,
pretestuose e fuorvianti, molto significative dell’impegno e della responsabilità che si
vuole assumere sull’argomento. A testimonianza delle nostre affermazioni, la “dotta”
dichiarazione del Sindaco, sull’inutilità della richiesta di modifica dello statuto perché
……tanto la legge supera i contenuti dei singoli Statuti….come dire: rinuncia a priori a
farsi portatori di una battaglia convinta e comune a nome e per conto anche della
comunità rappresentata.
Evidente che a fronte di un atteggiamento preclusivo a qualsiasi ragionevole richiesta, al
Gruppo Consiliare “Unione per Binasco” non è restata altra alternativa che PRESENTARE
una propria Mozione sull’argomento, dichiarando anche la possibilità di promuovere, sul
territorio comunale, una raccolta firme per la presentazione di una petizione popolare
per la modifica dello Statuto Comunale.
Chiediamo ai Cittadini di sostenere le posizioni e le proposte del Gruppo Consiliare
“Unione per Binasco” perché costituiscono un impegno concreto e convinto per
sconfiggere la scellerata scelta che il Governo ha fatto e che la maggioranza che governa
il nostro Comune fa fatica a comprendere in tutta la sua gravità.
Nei prossimi giorni PROMUOVEREMO UN’ASSEMBLEA PUBBLICA sull’argomento e
COMUNICHEREMO l’avvio della raccolta firme a sostegno della
PETIZIONE POPOLARE PER
LA MODIFICA DELLO STATUTO.
I Consiglieri del Gruppo Consiliare “Unione per Binasco”
LA MODIFICA DELLO STATUTO.
I Consiglieri del Gruppo Consiliare “Unione per Binasco”
Daniela Fabbri
Giuseppe Vella
Giuseppe Vella
ACQUA: la mozione del gruppo consiliare Unione per Binasco
Oggetto: Mozione per l’adozione e approvazione, da parte del Consiglio Comunale, di un O.d.g. relativo alla riaffermazione del principio che l'acqua è un bene comune, inalienabile, patrimonio dell'umanità e degli esseri viventi.
Egregio Sig Sindaco, gentili Consilieri, non è trascorso molto tempo da quando in questa sede, unitariamente, approvammo l’O.d.g con la quale ci pronunciavamo a favore di un referendum abrogativo delle norme delle Leggi Regionali in tema di privatizzazione delle risorse idriche.
Quel nostro atto, insieme a quello di molti altri Comuni e Associazioni, dimostrò, quanto quelle sensibilità e la battaglia intrapresa, sul tema della difesa della risorsa idrica, quale bene comune e pubblico, avesse un largo consenso tra le popolazioni.
In quella occasione, l’unificazione di una comune preoccupazione, di un comune sentire e di comuni intenti, portò la Regione Lombardia a ritirare quelle famigerate norme, consentendoci di riaffermare quel Principio che l’acqua in quanto elemento vitale non può che avere una gestione pubblica.
Purtroppo, oggi, dobbiamo constatare, con rammarico, che gli attacchi a questo bene fondamentale, per la vita e la sopravvivenza dei popoli, tornano ad emergere con accanimento, promuovendo quegli “appetiti” privatistici mai sopiti.
Con il voto di fiducia n°26 nei due rami del Parlamento si è concluso l’esame del decreto 135/09 il cui art. 15 sancisce la definitiva e totale privatizzazione dell’acqua potabile in Italia.
L’acqua non è più di tutti! Da oggi sarà monopolio dei privati, di pochi centri di potere e,
con molta probabilità, della criminalità organizzata. L’ultima aberrazione di un governo
porta il nome di decreto Ronchi che impone ai cittadini e agli Enti Locali l’esproprio
di un diritto e di un bene comune com’è l’acqua e questo nonostante sia di dominio
pubblico che, le gestioni del servizio idrico affidate in questi ultimi anni a soggetti
privati, sperimentate in alcune Provincie Italiane o a livello europeo, abbiano prodotto esclusivamente un innalzamento delle tariffe, diminuzione degli investimenti e un
aumento costante dei consumi.
Ciò è avvenuto sotto il falso pretesto di uniformare la gestione dei servizi pubblici locali
alle richieste della Commissione Europa mentre si sa che non esiste nessun obbligo.
Noi che rappresentiamo gli interessi più vulnerabili della nostra comunità e della loro difesa, non possiamo restare indifferenti e quindi ci viene richiesto, coerentemente, di assumere tutte le azioni ed iniziative per respingere queste scellerate scelte.
Di conseguenza VISTO:
l'art. 23 bis della Legge 133/2008 e s.m.i. ove si prevede che il conferimento della gestione dell’acqua (considerata tra i servizi pubblici locali di rilevanza economica) dovrà essere messa a gara entro e non oltre il 31 dicembre 2010;
l'art. 15 del D.L. 135 del 25 settembre 2009 ("Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi locali di rilevanza economica") che, modificando l’articolo 23 bis della Legge 133/2008, non solo apre la strada alla privatizzazione dell’acqua (di fatto già realizzata con pessimi risultati in molte zone d’Italia), ma la rende obbligatoria.
Rilevato che tale recente disposizione normativa prescrive l’affidamento ai privati del servizio idrico tramite gara, prevedendo che le quote di partecipazione del pubblico ad eventuali società miste non possano superare il 40%.
Atteso che il nuovo dettato legislativo annulla così i margini concessi alle amministrazioni locali dall’art. 23 bis della legge n.133/2008, che consentiva di mantenere la gestione “in house” nei servizi fondamentali come l’acqua.
VISTO ALTRESI che:
il principio che l'acqua è un bene comune è sancito dalla Carta Europea dell’Acqua (Strasburgo, maggio 1968);
il Parlamento europeo, con l'approvazione, in data 11 marzo 2004, degli emendamenti al Documento “Strategie per il mercato interno - Priorità 2003-2006”, ha affermato che “essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata a norme di mercato interno” e pertanto la gestione dei servizi idrici non può essere delegata al mercato;
la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 nella quale si dichiara “l’acqua come un bene comune dell’umanità” e si chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazioni più povere entro il 2015, insistendo affinché “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua a livello locale e in modo democratico”;
l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite e dei Diritti Umani - nel settembre 2007 - si è pronunciato sottolineando che il diritto dell’acqua risulta un’estensione al diritto alla vita affermato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
PREMESSO CHE:
l'acqua è un bene vitale e comune patrimonio dell’umanità e che l’accesso all’acqua è un diritto umano universale;
il diritto all'acqua è un diritto inalienabile di ogni essere vivente e per questo l'acqua deve rimanere proprietà pubblica;
il modello gestionale sino ad oggi perseguito, finalizzato ad affermare il processo di privatizzazione della gestione delle risorse idriche, ha prodotto un'enorme disuguaglianza nell'accesso all'acqua e per questa ragione ben 1,4 miliardi di persone nel mondo non hanno ancora oggi accesso a una fonte di acqua potabile, e che tale cifra è destinata a salire fino a raggiungere, nel 2020, i 3,5 miliardi di persone che non avranno il diritto di accedere liberamente all'acqua;
è compito di tutti, politici, amministratori, cittadini, arrestare il processo di privatizzazione dell'acqua in atto poiché si tratta di una questione di civiltà e responsabilità verso le generazioni future;
in Italia è stato costituito il “Forum italiano dei movimenti per l'acqua bene comune” e che a questo hanno aderito enti locali, organizzazioni sindacali, ed associazioni;
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri del Gruppo Consiliare “Unione per Binasco chiedono che:
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BINASCO FACCIA PROPRIA LA PRESENTE MOZIONE PER LA FORMULAZIONE E L’ADOZIONE DI UN O.D.G. NELLA QUALE SI ASSUMONO I SEGUENTI IMPEGNI:
utilizzare, proteggere, conoscere e promuovere l’acqua come bene comune, nel rispetto dei principi fondamentali della sostenibilità integrale (ambientale, economica, politica e istituzionale);
inserire nello Statuto Comunale il principio che “l'acqua è un bene comune, patrimonio dell'umanità e di tutte le specie viventi ed un diritto umano universale” e che per queste ragioni “il servizio idrico è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale e privo di rilevanza economica”; VEDI PROPOSTA ALLEGATA
mantenere, viste le premesse statutarie, nella totale sfera pubblica la proprietà e la gestione dell’acqua ovvero il capitale ed i servizi ad essa collegati (infrastrutture e insieme dei servizi di captazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione);
garantire la sicurezza dell’accesso all’acqua, nelle quantità e qualità necessarie alla vita, a tutti i membri della comunità locale, in solidarietà con le altre comunità e con le generazioni future;
aderire al “Forum italiano dei movimenti per l'acqua bene comune”;
promuovere le forme più innovative di partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche dell’acqua a livello locale tramite gli strumenti della democrazia rappresentativa, partecipativa e diretta;
promuovere un’intensa opera di formazione e informazione dei cittadini in materia d’acqua, educandoli ad un uso responsabile e parsimonioso di questa risorsa essenziale e non eterna;
promuovere il ritorno dell’acqua nei luoghi pubblici, realizzando una “casa dell’acqua” al fine di incentivare una nuova cultura ambientale e dell’utilizzo delle risorsa.
istituire, così come previsto dallo Statuto Comunale (art. 14) e dal regolamento delle Commissioni Consiliari (art.1 e relativi commi) la Commissione territorio.
INOLTRE IL CONSIGLIO COMUNALE DI BINASCO SI IMPEGNI A:
sostenere, forme di cooperazione decentrata, con il cofinanziamento di progetti di cooperazione e di scambio di esperienze tra abitanti delle nostre comunità e quelli di altre popolazioni, a livello di gestione dell’acqua.
Egregio Sig Sindaco, gentili Consilieri, non è trascorso molto tempo da quando in questa sede, unitariamente, approvammo l’O.d.g con la quale ci pronunciavamo a favore di un referendum abrogativo delle norme delle Leggi Regionali in tema di privatizzazione delle risorse idriche.
Quel nostro atto, insieme a quello di molti altri Comuni e Associazioni, dimostrò, quanto quelle sensibilità e la battaglia intrapresa, sul tema della difesa della risorsa idrica, quale bene comune e pubblico, avesse un largo consenso tra le popolazioni.
In quella occasione, l’unificazione di una comune preoccupazione, di un comune sentire e di comuni intenti, portò la Regione Lombardia a ritirare quelle famigerate norme, consentendoci di riaffermare quel Principio che l’acqua in quanto elemento vitale non può che avere una gestione pubblica.
Purtroppo, oggi, dobbiamo constatare, con rammarico, che gli attacchi a questo bene fondamentale, per la vita e la sopravvivenza dei popoli, tornano ad emergere con accanimento, promuovendo quegli “appetiti” privatistici mai sopiti.
Con il voto di fiducia n°26 nei due rami del Parlamento si è concluso l’esame del decreto 135/09 il cui art. 15 sancisce la definitiva e totale privatizzazione dell’acqua potabile in Italia.
L’acqua non è più di tutti! Da oggi sarà monopolio dei privati, di pochi centri di potere e,
con molta probabilità, della criminalità organizzata. L’ultima aberrazione di un governo
porta il nome di decreto Ronchi che impone ai cittadini e agli Enti Locali l’esproprio
di un diritto e di un bene comune com’è l’acqua e questo nonostante sia di dominio
pubblico che, le gestioni del servizio idrico affidate in questi ultimi anni a soggetti
privati, sperimentate in alcune Provincie Italiane o a livello europeo, abbiano prodotto esclusivamente un innalzamento delle tariffe, diminuzione degli investimenti e un
aumento costante dei consumi.
Ciò è avvenuto sotto il falso pretesto di uniformare la gestione dei servizi pubblici locali
alle richieste della Commissione Europa mentre si sa che non esiste nessun obbligo.
Noi che rappresentiamo gli interessi più vulnerabili della nostra comunità e della loro difesa, non possiamo restare indifferenti e quindi ci viene richiesto, coerentemente, di assumere tutte le azioni ed iniziative per respingere queste scellerate scelte.
Di conseguenza VISTO:
l'art. 23 bis della Legge 133/2008 e s.m.i. ove si prevede che il conferimento della gestione dell’acqua (considerata tra i servizi pubblici locali di rilevanza economica) dovrà essere messa a gara entro e non oltre il 31 dicembre 2010;
l'art. 15 del D.L. 135 del 25 settembre 2009 ("Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi locali di rilevanza economica") che, modificando l’articolo 23 bis della Legge 133/2008, non solo apre la strada alla privatizzazione dell’acqua (di fatto già realizzata con pessimi risultati in molte zone d’Italia), ma la rende obbligatoria.
Rilevato che tale recente disposizione normativa prescrive l’affidamento ai privati del servizio idrico tramite gara, prevedendo che le quote di partecipazione del pubblico ad eventuali società miste non possano superare il 40%.
Atteso che il nuovo dettato legislativo annulla così i margini concessi alle amministrazioni locali dall’art. 23 bis della legge n.133/2008, che consentiva di mantenere la gestione “in house” nei servizi fondamentali come l’acqua.
VISTO ALTRESI che:
il principio che l'acqua è un bene comune è sancito dalla Carta Europea dell’Acqua (Strasburgo, maggio 1968);
il Parlamento europeo, con l'approvazione, in data 11 marzo 2004, degli emendamenti al Documento “Strategie per il mercato interno - Priorità 2003-2006”, ha affermato che “essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata a norme di mercato interno” e pertanto la gestione dei servizi idrici non può essere delegata al mercato;
la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 nella quale si dichiara “l’acqua come un bene comune dell’umanità” e si chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazioni più povere entro il 2015, insistendo affinché “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua a livello locale e in modo democratico”;
l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite e dei Diritti Umani - nel settembre 2007 - si è pronunciato sottolineando che il diritto dell’acqua risulta un’estensione al diritto alla vita affermato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
PREMESSO CHE:
l'acqua è un bene vitale e comune patrimonio dell’umanità e che l’accesso all’acqua è un diritto umano universale;
il diritto all'acqua è un diritto inalienabile di ogni essere vivente e per questo l'acqua deve rimanere proprietà pubblica;
il modello gestionale sino ad oggi perseguito, finalizzato ad affermare il processo di privatizzazione della gestione delle risorse idriche, ha prodotto un'enorme disuguaglianza nell'accesso all'acqua e per questa ragione ben 1,4 miliardi di persone nel mondo non hanno ancora oggi accesso a una fonte di acqua potabile, e che tale cifra è destinata a salire fino a raggiungere, nel 2020, i 3,5 miliardi di persone che non avranno il diritto di accedere liberamente all'acqua;
è compito di tutti, politici, amministratori, cittadini, arrestare il processo di privatizzazione dell'acqua in atto poiché si tratta di una questione di civiltà e responsabilità verso le generazioni future;
in Italia è stato costituito il “Forum italiano dei movimenti per l'acqua bene comune” e che a questo hanno aderito enti locali, organizzazioni sindacali, ed associazioni;
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri del Gruppo Consiliare “Unione per Binasco chiedono che:
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BINASCO FACCIA PROPRIA LA PRESENTE MOZIONE PER LA FORMULAZIONE E L’ADOZIONE DI UN O.D.G. NELLA QUALE SI ASSUMONO I SEGUENTI IMPEGNI:
utilizzare, proteggere, conoscere e promuovere l’acqua come bene comune, nel rispetto dei principi fondamentali della sostenibilità integrale (ambientale, economica, politica e istituzionale);
inserire nello Statuto Comunale il principio che “l'acqua è un bene comune, patrimonio dell'umanità e di tutte le specie viventi ed un diritto umano universale” e che per queste ragioni “il servizio idrico è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale e privo di rilevanza economica”; VEDI PROPOSTA ALLEGATA
mantenere, viste le premesse statutarie, nella totale sfera pubblica la proprietà e la gestione dell’acqua ovvero il capitale ed i servizi ad essa collegati (infrastrutture e insieme dei servizi di captazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione);
garantire la sicurezza dell’accesso all’acqua, nelle quantità e qualità necessarie alla vita, a tutti i membri della comunità locale, in solidarietà con le altre comunità e con le generazioni future;
aderire al “Forum italiano dei movimenti per l'acqua bene comune”;
promuovere le forme più innovative di partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche dell’acqua a livello locale tramite gli strumenti della democrazia rappresentativa, partecipativa e diretta;
promuovere un’intensa opera di formazione e informazione dei cittadini in materia d’acqua, educandoli ad un uso responsabile e parsimonioso di questa risorsa essenziale e non eterna;
promuovere il ritorno dell’acqua nei luoghi pubblici, realizzando una “casa dell’acqua” al fine di incentivare una nuova cultura ambientale e dell’utilizzo delle risorsa.
istituire, così come previsto dallo Statuto Comunale (art. 14) e dal regolamento delle Commissioni Consiliari (art.1 e relativi commi) la Commissione territorio.
INOLTRE IL CONSIGLIO COMUNALE DI BINASCO SI IMPEGNI A:
sostenere, forme di cooperazione decentrata, con il cofinanziamento di progetti di cooperazione e di scambio di esperienze tra abitanti delle nostre comunità e quelli di altre popolazioni, a livello di gestione dell’acqua.
domenica 25 ottobre 2009
Primarie PD: i risultati di Binasco
Votanti 304
Segretario Nazionale
Bersani 138
Franceschini 112*
Marino 52
bianca 1 - nulla 1
* i voti di lista per Franceschini sono così suddivisi: 84 democratici per Franceschini, 26 semplicemente democratici, 2 non attribuiti.
Segretario Regionale
Martina (Bersani) 146
Fiano (Franceschini) 97
Angiolini (Marino) 58
bianche 3
Segretario Nazionale
Bersani 138
Franceschini 112*
Marino 52
bianca 1 - nulla 1
* i voti di lista per Franceschini sono così suddivisi: 84 democratici per Franceschini, 26 semplicemente democratici, 2 non attribuiti.
Segretario Regionale
Martina (Bersani) 146
Fiano (Franceschini) 97
Angiolini (Marino) 58
bianche 3
mercoledì 14 ottobre 2009
Piano Casa: l'intervento di Daniela Fabbri in Consiglio Comunale
Abbiamo avuto modo di conoscere lunedì, durante la conferenza dei capigruppo, l'impostazione che questa amministrazione ha voluto dare alla gestione della legge Regionale 13. Prendiamo atto delle scuse del capogruppo Rognoni, che si è assunto in prima persona la responsabilità di questa convocazione dei capigruppo così a ridosso del Consiglio Comunale. Lo consideriamo un atto importante dal punto di vista della corretta gestione dei rapporti fra le realtà che siedono in Consiglio Comunale, soprattutto perché all'assunzione di responsabilità è seguito un impegno preciso del consigliere Rognoni ad intensificare questi momenti di confronto, che danno a tutti noi consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, la possibilità di partecipare in modo costruttivo alle scelte importanti.
Sappiamo tutti che il Consiglio comunale è soltanto un momento di ratifica di atti e decisioni già prese, quindi non possiamo che essere favorevoli a tutti i momenti di incontro e condivisione ci possano essere, anzi continuiamo e continueremo a chiedere che diventino una positiva abitudine di questa amministrazione, certi di rispondere ad un'esigenza anche di parti della maggioranza che, non avendo un ruolo decisionale, spesso sono quanto noi poco informati e poco partecipi.
Il poco tempo a disposizione non ci ha consentito di addentrarci più di tanto nell'analisi dell'atto, e soprattutto di elaborare con puntualità elementi integrativi e migliorativi. Diciamo però subito che consideriamo positiva la scelta di intervenire con una regolamentazione che tenga conto delle specificità del nostro territorio e che sia di fatto limitativa rispetto alle possibilità previste dalla legge regionale. Il piano casa, che nelle intenzioni del governo che l'ha promosso aveva soprattutto lo scopo di far ripartire il mercato dell'edilizia, non può però essere il grimaldello per interventi che snaturino realtà territoriali delicate come la nostra. Giusta quindi la scelta di vincolare completamente il centro storico, di limitare gli interventi all'interno della sagoma preesistente per gran parte dell'area a ridosso del centro, di subordinare le possibilità di ampliamento alla messa a disposizione dei due posti auto, di non consentire interventi dei demolizione e ricostruzione con aumento del 30% della volumetria anche nelle zone B2 e C.
Ci sono però alcuni interventi che consideriamo migliorativi rispetto alla delibera così come è stata presentata e che intendiamo portare all'attenzione del Consiglio per un loro inserimento nel testo:
1) Chiediamo che siano esclusi dalle possibilità previste dalla legge, a prescindere dalla zona in cui sono inseriti, gli interventi che per essere realizzati (o per soddisfare il requisito dei parcheggi, o ancora quello dei limiti minimi dalla proprietà confinante) richiedano la tombinatura o in qualsiasi altro modo l'utilizzo di rogge o altri corsi d'acqua.
2) che la possibilità di aumento della volumetria e/o demolizione e ricostruzione sia subordinata all'allaccio della struttura interessata alla rete fognaria.
3) che siano previsti degli strumenti di compensazione, per cui a fronte del possibile aumento della volumetria complessiva edificata venga per esempio realizzato un parco, o comunque un'area di piantumazione.
4) visto che la legge prevede che gli ampliamenti siano realizzati tenendo conto delle norme sul contenimento energetico, chiediamo che questa delibera venga completata da un documento di disposizioni applicative che specifichi in modo puntuale quale tipo di documentazione debba essere fornita, richiedendo non soltanto la dichiarazione formale del progettista sulla riduzione del consumo energetico, ma anche schede tecniche dei materiali utilizzati per l'isolamento, delle attrezzature per il riscaldamento, (caldaie, bruciatori, sistemi di emissione e regolazione), la comunicazione della data di posa dei materiali isolanti, per consentire all'Ufficio tecnico un effettivo controllo sul reale utilizzo delle tecnologie atte a consentire il risparmio energetico.
Chiediamo quindi che la seduta sia brevemente interrotta per consentire al sindaco, all'assessore competente e ai capigruppo di discutere la possibilità di integrare la delibera con le proposte che abbiamo ora presentato.
Il nostro voto, che potrebbe essere favorevole all'atto, sarà comunque subordinato anche all'accoglimento di queste proposte. Che dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, che questa minoranza si muove da sempre nell'ottica del buon senso e dell'individuazione degli atti, delle misure, delle politiche che consentano di massimizzare le ricadute positive sulla nostra comunità. Senza posizioni pregiudiziali e voglia di fare opposizione per il gusto dell'opposizione, ma valutando volta per volta e con grande senso di responsabilità.
Sappiamo tutti che il Consiglio comunale è soltanto un momento di ratifica di atti e decisioni già prese, quindi non possiamo che essere favorevoli a tutti i momenti di incontro e condivisione ci possano essere, anzi continuiamo e continueremo a chiedere che diventino una positiva abitudine di questa amministrazione, certi di rispondere ad un'esigenza anche di parti della maggioranza che, non avendo un ruolo decisionale, spesso sono quanto noi poco informati e poco partecipi.
Il poco tempo a disposizione non ci ha consentito di addentrarci più di tanto nell'analisi dell'atto, e soprattutto di elaborare con puntualità elementi integrativi e migliorativi. Diciamo però subito che consideriamo positiva la scelta di intervenire con una regolamentazione che tenga conto delle specificità del nostro territorio e che sia di fatto limitativa rispetto alle possibilità previste dalla legge regionale. Il piano casa, che nelle intenzioni del governo che l'ha promosso aveva soprattutto lo scopo di far ripartire il mercato dell'edilizia, non può però essere il grimaldello per interventi che snaturino realtà territoriali delicate come la nostra. Giusta quindi la scelta di vincolare completamente il centro storico, di limitare gli interventi all'interno della sagoma preesistente per gran parte dell'area a ridosso del centro, di subordinare le possibilità di ampliamento alla messa a disposizione dei due posti auto, di non consentire interventi dei demolizione e ricostruzione con aumento del 30% della volumetria anche nelle zone B2 e C.
Ci sono però alcuni interventi che consideriamo migliorativi rispetto alla delibera così come è stata presentata e che intendiamo portare all'attenzione del Consiglio per un loro inserimento nel testo:
1) Chiediamo che siano esclusi dalle possibilità previste dalla legge, a prescindere dalla zona in cui sono inseriti, gli interventi che per essere realizzati (o per soddisfare il requisito dei parcheggi, o ancora quello dei limiti minimi dalla proprietà confinante) richiedano la tombinatura o in qualsiasi altro modo l'utilizzo di rogge o altri corsi d'acqua.
2) che la possibilità di aumento della volumetria e/o demolizione e ricostruzione sia subordinata all'allaccio della struttura interessata alla rete fognaria.
3) che siano previsti degli strumenti di compensazione, per cui a fronte del possibile aumento della volumetria complessiva edificata venga per esempio realizzato un parco, o comunque un'area di piantumazione.
4) visto che la legge prevede che gli ampliamenti siano realizzati tenendo conto delle norme sul contenimento energetico, chiediamo che questa delibera venga completata da un documento di disposizioni applicative che specifichi in modo puntuale quale tipo di documentazione debba essere fornita, richiedendo non soltanto la dichiarazione formale del progettista sulla riduzione del consumo energetico, ma anche schede tecniche dei materiali utilizzati per l'isolamento, delle attrezzature per il riscaldamento, (caldaie, bruciatori, sistemi di emissione e regolazione), la comunicazione della data di posa dei materiali isolanti, per consentire all'Ufficio tecnico un effettivo controllo sul reale utilizzo delle tecnologie atte a consentire il risparmio energetico.
Chiediamo quindi che la seduta sia brevemente interrotta per consentire al sindaco, all'assessore competente e ai capigruppo di discutere la possibilità di integrare la delibera con le proposte che abbiamo ora presentato.
Il nostro voto, che potrebbe essere favorevole all'atto, sarà comunque subordinato anche all'accoglimento di queste proposte. Che dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, che questa minoranza si muove da sempre nell'ottica del buon senso e dell'individuazione degli atti, delle misure, delle politiche che consentano di massimizzare le ricadute positive sulla nostra comunità. Senza posizioni pregiudiziali e voglia di fare opposizione per il gusto dell'opposizione, ma valutando volta per volta e con grande senso di responsabilità.
14 ottobre 2009
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domenica 11 ottobre 2009
lunedì 5 ottobre 2009
ORDINE DEL GIORNO per l’attuazione di interventi atti all’eliminazione degli inconvenienti derivanti dall’impianto di depurazione gestito dalla TASM
Sig. Sindaco, gentili Consiglieri, a seguito delle rispettive interpellanze presentate dai gruppi Consiliari di minoranza, sulla problematica in oggetto e alle relative assicurazioni date, in questa sede, dall’allora consigliere delegato Villa di un interessamento della G.C., al fine di un richiamo alla TASM per il rispetto degli accordi intercorsi e per il superamento della controversa problematica sull’area interessata alla piantumazione di essenze utili per la mitigazione dell’impianto, si riscontra, che alla data odierna, nulla è mutato nella situazione precedentemente segnalata, né si ha conoscenza di provvedimenti ufficiali che attestino soluzioni del problema.
A seguito di quanto citato e delle reiterate lamentele di Cittadini più esposti ai fenomeni di esalazioni maleodoranti, il gruppo Consiliare “Unione per Binasco”, propone e chiede all’assieme dei gruppi Consiliari di farsi carico della criticità della situazione creatasi facendo proprio il presente Ordine del Giorno:
Ø il Consiglio Comunale preso atto che sono trascorsi due anni dalla stipula degli accordi con la società TASM che prevedeva, tra l’altro, l’impegno, da parte della stessa, a realizzare una barriera di essenze arboree per la mitigazione dell’impianto;
Ø considerato che sono sorte delle difficoltà per la completa attuazione della progettualità e degli accordi previsti, a seguito di verifiche tecniche sulla piena disponibilità dell’area interessata all’intervento;
Ø preso in considerazione che tali difficoltà e il conseguente allungamento dei tempi si ripercuotono sui cittadini che, per la loro collocazione abitativa, più direttamente vivono il problema delle esalazioni emanate dall’impianto di depurazione;
Ø valutato che si rendono necessari interventi decisionali definiti, al fine di accelerare i tempi di realizzazione delle opere previste e tali da rendere efficace l’azione dell’Amministrazione Comunale;
A seguito di quanto citato e delle reiterate lamentele di Cittadini più esposti ai fenomeni di esalazioni maleodoranti, il gruppo Consiliare “Unione per Binasco”, propone e chiede all’assieme dei gruppi Consiliari di farsi carico della criticità della situazione creatasi facendo proprio il presente Ordine del Giorno:
Ø il Consiglio Comunale preso atto che sono trascorsi due anni dalla stipula degli accordi con la società TASM che prevedeva, tra l’altro, l’impegno, da parte della stessa, a realizzare una barriera di essenze arboree per la mitigazione dell’impianto;
Ø considerato che sono sorte delle difficoltà per la completa attuazione della progettualità e degli accordi previsti, a seguito di verifiche tecniche sulla piena disponibilità dell’area interessata all’intervento;
Ø preso in considerazione che tali difficoltà e il conseguente allungamento dei tempi si ripercuotono sui cittadini che, per la loro collocazione abitativa, più direttamente vivono il problema delle esalazioni emanate dall’impianto di depurazione;
Ø valutato che si rendono necessari interventi decisionali definiti, al fine di accelerare i tempi di realizzazione delle opere previste e tali da rendere efficace l’azione dell’Amministrazione Comunale;
IMPEGNA
· il Sindaco a promuovere, entro il termine del 20 Ottobre, un tavolo con tutti gli “attori” interessati al problema al fine di esaminare e concertare le iniziative e gli atti utili ad accelerare la soluzione dei problemi emersi;
· il Sindaco ad assumere ogni atto Sindacale e/o di carattere legale in assenza di accordi definiti ed ufficiali tra le parti interessate;
· il Sindaco a riferire nella conferenza dei Capi Gruppo Consiliari i risultati delle iniziative intraprese.
I Consiglieri Relatori e firmatari:
Daniela Fabbri
Giuseppe Vella
martedì 23 giugno 2009
A Binasco vince Penati
Questi i risultati del ballottaggio per le Provinciali del 21-22 giugno a Binasco
Votanti 2610 pari al 49,6% degli aventi diritto.
Filippo Penati 1.306 voti
Guido Podestà 1240 voti
Votanti 2610 pari al 49,6% degli aventi diritto.
Il dato locale è indubbiamente positivo. Seppure l'esito finale delle Provinciali non ci ha dato ragione per una manciata di voti, rileviamo con soddisfazione che a Binasco esiste una buona base di cittadini con cui condividere il cammino per la costruzione di un partito riformista sempre più forte. Un partito che sappia guardare al futuro con speranza ed entusiasmo, senza bisogno di ricorrere al timore dei cittadini. Un partito Democratico, orgoglioso delle proprie idee, dei propri valori fondanti. Che sappia trarre energia e spinta dall'altruismo e dalla solidarietà così come altri si ricompattano sull'egoismo e sulla chiusura.
giovedì 21 maggio 2009
lunedì 20 aprile 2009
venerdì 20 marzo 2009
sabato 7 marzo 2009
lunedì 2 marzo 2009
Consiglio Comunale del 26 Febbraio 2009 - Unione per Binasco: Servizi Culturali e Musica
Interpellanza sulla Deliberazione della G.C. n°14 del 21.01.2009
Il Consigliere Relatore e firmatario:
Giuseppe Vella
Il Consigliere Relatore e firmatario:
Giuseppe Vella
Sig. Sindaco, Sig.ri Consiglieri, Il 21 Gennaio 2009 la Giunta Comunale adottava ed approvava la delibera avente per oggetto l’approvazione di un progetto per la gestione dei Servizi Culturali in collaborazione con l’associazione culturale Musicale “U. Giordano” Di Binasco.
Ø Preso atto dell’indirizzo della stessa Giunta Comunale, e della dichiarazione di sperimentazione della progettualità per l’anno in corso e che il costo per tale affidamento è di € 29.000,00;
Ø Che si dichiara che l’Associazione sarà tenuta a rendicontare le spese sostenute;
Ø Che all’atto deliberativo vengono allegati due fogli con la dicitura “Progetto per la gestione dei servizi culturali nel Comune di Binasco Anno 2009.
Il Gruppo Consiliare “Unione per Binasco” Osserva:
1. Nell’atto non è ben chiaro chi e che fa cosa: Si dice nella premessa che “l’Assessorato promuove in via sperimentale un progetto per la gestione dei servizi culturali”, tale da intendersi, presumo, che l’Assessorato sia titolare di obbiettivi programmatici e per la cui attuazione chiama a presentare un progetto gestionale l’associazione “U Giordano”. Chiarito quanto detto, proseguiamo:
2. Nell’atto deliberativo non si richiama alcun riferimento normativo/legislativo nonché regolamentare per l’affidamento di tale gestione;
3. Non vengono riportati i dati e i riferimenti Legali dell’Associazione affidataria del Servizio;
4. Non si citano i dati anagrafici del legale rappresentante e/o Presidente dell’Associazione, né della sede legale;
5. Non si citano i dati riferiti all’albo alla quale l’Associazione sarebbe registrata;
6. Non si fa alcun riferimento a eventuali certificazioni prodotte dall’Associazione;
7. Mentre si definisce il termine della sperimentazione del progetto, non si indica la data di avvio effettivo della stessa sperimentazione
8. Non viene richiamata nessuna modalità sanzionatoria in caso di mancate prestazioni, o di non rispetto degli impegni assunti con la dichiarazione progettuale;
9. Per le modalità di pagamento si rimanda a una generica rendicontazione delle spese sostenute dall’Associazione senza indicare la fattispecie e le caratteristiche della certificazione che dovrà essere prodotta.
Per quanto riguarda il documento progettuale allegato si formulano i seguenti Rilievi:
Ø Il documento non riporta riferimenti legali dello Status legale dell’Associazione;
Ø Vengono omessi i dati del rappresentante Legale e/o Presidente dell’Associazione, nonché l’indicazione della sede Legale;
Ø Il documento programmatico non riporta la Firma del Rappresentante Legale dell’Associazione;
Ø Il documento oltre a una descrizione didascalica e molto sommaria delle attività che l’Associazione è chiamata ad effettuare presenta una evidente carenza nella descrizione di una vera e propria progettualità sia nei percorsi dei contenuti tecnici/qualitativi che degli obbiettivi da raggiungere;
Ø Presenta una genericità e una discrezionalità unilaterale nella descrizione delle risorse organiche da utilizzare, delle competenze, delle professionalità e della qualità degli interventi, oltre a non fissare alcun indicatore, temporale minimo, di presenza delle prestazioni;
Ø Non si obbliga alcuna indicazione in ordine alle eventuali mancate prestazioni e quindi ai mancati accessi ai Servizi da parte dell’utenza;
Ø Non viene indicato il nominativo del direttore dell’Associazione, né viene prodotto il suo curriculum professionale, considerato, la importante e pluridisciplinare competenza e attività che sarà chiamato a svolgere;
Ø Osserviamo inoltre, per le incombenze in capo alle responsabilità tecnico e contabile, che la procedura di anticipazione delle quote economiche concordate, a fronte di prestazioni e/o servizi affidati che devono effettuarsi e realizzarsi non ci risulta essere possibile;
Ø Per ultimo, non avendo ricevuto alcuna comunicazione in merito, Interpelliamo L’Assessore competente alla partita a riferirci i motivi per cui è venuto meno il riferimento dell’organico che seguiva le attività della Biblioteca in collegamento alla “Fondazione per Leggere”.
Pertanto per le osservazioni, rilievi e motivi su esposti CHIEDIAMO la sospensione e il ritiro dell’atto deliberativo della G.C. n°14 del 21/01/2009 e di tutti gli atti e provvedimenti amministrativi conseguenti: Contestualmente, qual’ora l’attività da parte dell’Associazione sia iniziata, la sospensione della stessa, fino al perfezionamento degli atti.
In carenza di quanto richiesto provvederemo ad avviare tutti gli atti conseguenti, compreso l’invio di formale denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura competente.
Chiediamo che il perfezionamento dell’atto ci sia inviato con tutta la documentazione relativa.
Ø Preso atto dell’indirizzo della stessa Giunta Comunale, e della dichiarazione di sperimentazione della progettualità per l’anno in corso e che il costo per tale affidamento è di € 29.000,00;
Ø Che si dichiara che l’Associazione sarà tenuta a rendicontare le spese sostenute;
Ø Che all’atto deliberativo vengono allegati due fogli con la dicitura “Progetto per la gestione dei servizi culturali nel Comune di Binasco Anno 2009.
Il Gruppo Consiliare “Unione per Binasco” Osserva:
1. Nell’atto non è ben chiaro chi e che fa cosa: Si dice nella premessa che “l’Assessorato promuove in via sperimentale un progetto per la gestione dei servizi culturali”, tale da intendersi, presumo, che l’Assessorato sia titolare di obbiettivi programmatici e per la cui attuazione chiama a presentare un progetto gestionale l’associazione “U Giordano”. Chiarito quanto detto, proseguiamo:
2. Nell’atto deliberativo non si richiama alcun riferimento normativo/legislativo nonché regolamentare per l’affidamento di tale gestione;
3. Non vengono riportati i dati e i riferimenti Legali dell’Associazione affidataria del Servizio;
4. Non si citano i dati anagrafici del legale rappresentante e/o Presidente dell’Associazione, né della sede legale;
5. Non si citano i dati riferiti all’albo alla quale l’Associazione sarebbe registrata;
6. Non si fa alcun riferimento a eventuali certificazioni prodotte dall’Associazione;
7. Mentre si definisce il termine della sperimentazione del progetto, non si indica la data di avvio effettivo della stessa sperimentazione
8. Non viene richiamata nessuna modalità sanzionatoria in caso di mancate prestazioni, o di non rispetto degli impegni assunti con la dichiarazione progettuale;
9. Per le modalità di pagamento si rimanda a una generica rendicontazione delle spese sostenute dall’Associazione senza indicare la fattispecie e le caratteristiche della certificazione che dovrà essere prodotta.
Per quanto riguarda il documento progettuale allegato si formulano i seguenti Rilievi:
Ø Il documento non riporta riferimenti legali dello Status legale dell’Associazione;
Ø Vengono omessi i dati del rappresentante Legale e/o Presidente dell’Associazione, nonché l’indicazione della sede Legale;
Ø Il documento programmatico non riporta la Firma del Rappresentante Legale dell’Associazione;
Ø Il documento oltre a una descrizione didascalica e molto sommaria delle attività che l’Associazione è chiamata ad effettuare presenta una evidente carenza nella descrizione di una vera e propria progettualità sia nei percorsi dei contenuti tecnici/qualitativi che degli obbiettivi da raggiungere;
Ø Presenta una genericità e una discrezionalità unilaterale nella descrizione delle risorse organiche da utilizzare, delle competenze, delle professionalità e della qualità degli interventi, oltre a non fissare alcun indicatore, temporale minimo, di presenza delle prestazioni;
Ø Non si obbliga alcuna indicazione in ordine alle eventuali mancate prestazioni e quindi ai mancati accessi ai Servizi da parte dell’utenza;
Ø Non viene indicato il nominativo del direttore dell’Associazione, né viene prodotto il suo curriculum professionale, considerato, la importante e pluridisciplinare competenza e attività che sarà chiamato a svolgere;
Ø Osserviamo inoltre, per le incombenze in capo alle responsabilità tecnico e contabile, che la procedura di anticipazione delle quote economiche concordate, a fronte di prestazioni e/o servizi affidati che devono effettuarsi e realizzarsi non ci risulta essere possibile;
Ø Per ultimo, non avendo ricevuto alcuna comunicazione in merito, Interpelliamo L’Assessore competente alla partita a riferirci i motivi per cui è venuto meno il riferimento dell’organico che seguiva le attività della Biblioteca in collegamento alla “Fondazione per Leggere”.
Pertanto per le osservazioni, rilievi e motivi su esposti CHIEDIAMO la sospensione e il ritiro dell’atto deliberativo della G.C. n°14 del 21/01/2009 e di tutti gli atti e provvedimenti amministrativi conseguenti: Contestualmente, qual’ora l’attività da parte dell’Associazione sia iniziata, la sospensione della stessa, fino al perfezionamento degli atti.
In carenza di quanto richiesto provvederemo ad avviare tutti gli atti conseguenti, compreso l’invio di formale denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura competente.
Chiediamo che il perfezionamento dell’atto ci sia inviato con tutta la documentazione relativa.
Consiglio Comunale del 26 Febbraio 2009 - Unione per Binasco: Risorsa Idrica Pubblica
Interpellanza sugli interventi per la Valorizzazione della risorsa idrica pubblica.
Il Consigliere Relatore e firmatario:
Giuseppe Vella
Il Consigliere Relatore e firmatario:
Giuseppe Vella
Signor Sindaco, Signori Consiglieri, il 27 Settembre 2008 il Gruppo Consiliare “Unione per Binasco” presentò una Mozione per l’adozione di un atto deliberativo di adesione al Referendum abrogativo delle norme delle Leggi Regionali in tema di privatizzazione delle risorse idriche.
Tale Mozione fatta propria dal C.C. fù trasformata in OdG, formalizzando così l’adesione ufficiale del Comune di Binasco alla Campagna "50 comuni per l'acqua bene comune".
Ebbene, oggi Noi tutti possiamo affermare, con un pizzico di orgoglio che quella battaglia è stata Vinta.
Martedì 27 gennaio 2009, la Regione Lombardia ha accolto le richieste del Comitato referendario a difesa della gestione pubblica del servizio idrico. Il Consiglio Regionale della Lombardia ha votato all'unanimità le modifiche alla legge regionale n. 18/2006, contro la quale era stata promossa la campagna referendaria sostenuta da ben 144 Comuni della Lombardia tra i quali il nostro.
Penso che non si possa che esprime la nostra grande soddisfazione per il risultato ottenuto che ha visto impegnati in una battaglia comune i cittadini, le amministrazioni comunali, i movimenti e le associazioni per ribadire non solo un no fermo alla privatizzazione, ma anche per promuovere una cultura dell’acqua come diritto dell’umanità, bene comune da consumare con rispetto e consapevolezza.
Una duplice vittoria: in Lombardia l’acqua è e resta pubblica e non sarà quindi necessario indire nessuna consultazione referendaria.
Sento e penso di interpretare l’auspicio di tutti noi che questa vittoria rappresenta l’inizio di un percorso a difesa dei diritti di cittadinanza e dei beni comuni. Che l’impegno espresso possa continuare dal livello nazionale a quello locale per contrastare la mercificazione delle risorse idriche e sottrarle alla logica degli interessi economici. Che si continui a tenere alta l’attenzione ed il rispetto verso l’acqua e tutte le risorse naturali adottando comportamenti sempre meno consumistici e sempre più orientati a scelte etiche e di responsabilità.
E’ per questo, e in coerenza con questo splendido risultato, che il Gruppo Consigliare “Unione per Binasco” chiede a questa maggioranza di rivedere le proprie posizioni, negative, in merito alla proposta già avanzata per la realizzazione, anche sul nostro territorio, della Casa dell’Acqua.
Il Gruppo Consigliare “Unione per Binasco” lo richiede e auspica che tale rinnovo trovi posto tra le sensibilità di questa maggioranza.
Tale Mozione fatta propria dal C.C. fù trasformata in OdG, formalizzando così l’adesione ufficiale del Comune di Binasco alla Campagna "50 comuni per l'acqua bene comune".
Ebbene, oggi Noi tutti possiamo affermare, con un pizzico di orgoglio che quella battaglia è stata Vinta.
Martedì 27 gennaio 2009, la Regione Lombardia ha accolto le richieste del Comitato referendario a difesa della gestione pubblica del servizio idrico. Il Consiglio Regionale della Lombardia ha votato all'unanimità le modifiche alla legge regionale n. 18/2006, contro la quale era stata promossa la campagna referendaria sostenuta da ben 144 Comuni della Lombardia tra i quali il nostro.
Penso che non si possa che esprime la nostra grande soddisfazione per il risultato ottenuto che ha visto impegnati in una battaglia comune i cittadini, le amministrazioni comunali, i movimenti e le associazioni per ribadire non solo un no fermo alla privatizzazione, ma anche per promuovere una cultura dell’acqua come diritto dell’umanità, bene comune da consumare con rispetto e consapevolezza.
Una duplice vittoria: in Lombardia l’acqua è e resta pubblica e non sarà quindi necessario indire nessuna consultazione referendaria.
Sento e penso di interpretare l’auspicio di tutti noi che questa vittoria rappresenta l’inizio di un percorso a difesa dei diritti di cittadinanza e dei beni comuni. Che l’impegno espresso possa continuare dal livello nazionale a quello locale per contrastare la mercificazione delle risorse idriche e sottrarle alla logica degli interessi economici. Che si continui a tenere alta l’attenzione ed il rispetto verso l’acqua e tutte le risorse naturali adottando comportamenti sempre meno consumistici e sempre più orientati a scelte etiche e di responsabilità.
E’ per questo, e in coerenza con questo splendido risultato, che il Gruppo Consigliare “Unione per Binasco” chiede a questa maggioranza di rivedere le proprie posizioni, negative, in merito alla proposta già avanzata per la realizzazione, anche sul nostro territorio, della Casa dell’Acqua.
Il Gruppo Consigliare “Unione per Binasco” lo richiede e auspica che tale rinnovo trovi posto tra le sensibilità di questa maggioranza.
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Consiglio Comunale del 26 Febbraio 2009 - Unione per Binasco: Distretto Sanitario
1. Ordine del giorno per un potenziamento del servizio pubblico del Distretto Sanitario 6, corrispondente al reale bisogno ed esigenze della utenza del territorio.
Il Consigliere Relatore e firmatario:
Giuseppe Vella
Il Consigliere Relatore e firmatario:
Giuseppe Vella
La Cronistoria: Sig. Sindaco, Sig.ri Consiglieri, il Gruppo Consiliare che rappresento aveva, in data 17 ottobre 2008, inoltrato alla cortese attenzione del Sindaco il testo di un volantino che segnalava e denunciava la “strisciante” iniziativa, dell’ASL 2 e dell’Amministrazione del presidio Ospedaliero di Melegnano, tendente ad azzerare la presenza delle prestazioni di Medicina Specialistica nel distretto 6. Nello stesso volantino, che rendemmo pubblico, suggerivamo, secondo il nostro punto di vista, un percorso di iniziative istituzionali, che doveva essere perseguito, utile a contrastare e respingere le decisioni assunte sulla problematica in questione.
Di tali iniziative abbiamo, ampiamente e in più occasioni, dato atto, al Sindaco, di averle attuate con coerenza ed impegno istituzionale fino al raggiungimento dell’obbiettivo primario, e cioè quello di bloccare l’iter delle decisioni impropriamente assunte dall’ASL 2 e dell’Amministrazione del presidio Ospedaliero di Melegnano.
A testimonianza di ciò che affermiamo richiamiamo le dichiarazioni fatte dal nostro Gruppo, sulla relazione del Sindaco sull’argomento, in conferenza dei Capi Gruppo e in C.C., all’indomani della intesa raggiunta tra Sindaci e Direttori Generali di ASL e Ospedale di Melegnano. Inoltre, richiamiamo,quanto pubblicamente affermato e riconosciuto in un ulteriore Volantino diffuso tra la popolazione.
E’ anche utile ricordare, che oltre ai riconoscimenti non facemmo mancare un nostro ruolo attivo, nella vicenda, a sostegno delle iniziative che autonomamente il livello istituzionale aveva intrapreso. La nostra collaborazione, dichiarata, si concretizzo con azioni e sollecitazioni sia nei confronti dei nostri rappresentanti in Commissione Sanità Regionale, sia attraverso i mezzi della stampa locale, ma anche attraverso la raccolta di Firme, tra la popolazione residente nel distretto sanitario, contro lo smantellamento graduale del Servizio Pubblico. Di questa nostra collaborazione ci è stato dato atto, pubblicamente, dal Capo Gruppo Consigliare di maggioranza Rag. De Rosi e dall’Assessore ai Servizi Sociali e Sanità dott.ssa Nicoletta Guerriero.
In Consiglio Comunale i Gruppi Consiliari presero atto, con reciproca soddisfazione del risultato positivo raggiunto, ma soprattutto, lo ricordo a noi tutti, della comune volontà di mettere in campo azioni istituzionali, politiche e di promozione sociale/culturale che andassero oltre la pura difesa degli assetti dei Servizi esistenti nel Distretto Sanitario proiettate verso la costruzione di una offerta dei Servizi Socio/Sanitari pubblici più rispondente a una domanda reale che i Cittadini del Territorio esprimono.
Osservazione di metodo: Questa la storia di quanto è stato e di quanto di auspicabile resti sulle intenzioni che ci accomunano.
Però non posso non rilevare, con rammarico, che alcune dichiarazioni rilasciate, da Lei Sig. Sindaco, su fogli comunicativi e su giornali della stampa locale, hanno lasciato in Noi molta amarezza e sconcerto per il modo disinvolto con cui si è teso a insinuare nell’opinione pubblica l’interrogativo di un’azione, svolta dai promotori della denuncia di quello che stava per concretizzarsi, quale strumentale, faziosa e tendente a carpire la buona fede dei Cittadini.
Tali dichiarazioni hanno, non solo, stravolto e falsificato l’essenza delle nostre azioni e intenzioni, disconoscendo, di fatto, il contributo da noi dato e quanto ampiamente riconosciuto in precedenza, ma riteniamo, abbia offeso tutti quei cittadini che facendosi interpreti di una sacrosanta e giusta protesta, hanno sottoscritto l’appello di dissenso sul provvedimento in corso.
Egregio Sig. Sindaco, se il suo scopo, su tale delicata vicenda, era quello di pubblicizzare tutti i meriti della soluzione del problema, come riconducibili alla sua autorevole e unica azione, tali meriti glieli lasciamo, anche se non fanno onore alla sua persona e al suo ruolo di garante e di rispetto dei diversi ruoli istituzionali.
Entrando nel merito:
· Per la ragione che a Tutti Noi dovrebbe interessare la sostanza del problema, posto alla Nostra attenzione, che non ha esaurito il suo rischio di riproposizione per il futuro;
· per essere coerenti e mantenere fede agli impegni assunti nei confronti dei Cittadini;
· per affermare l’inalienabile diritto di cittadinanza nell’utilizzo e accesso ai servizi pubblici.
Proponiamo il seguente Ordine del Giorno che sottoponiamo al vaglio e ai contributi del Consiglio Comunale per la sua approvazione.
Ordine del giorno del Consiglio Comunale di Binasco, contrario a riassetti organizzativi dei servizi pubblici sanitari territoriali che prevedano ridimensionamenti o cancellazioni delle prestazioni.
Promozione di azioni istituzionali e politiche che favoriscano il potenziamento del servizio pubblico del Distretto Sanitario 6, corrispondente al reale bisogno ed esigenze che esprimono i Cittadini del territorio.
Il Consiglio Comunale di Binasco riunitosi nella seduta del……………………
Preso atto del verbale del 19 Novemvre 2008 nella quale veniva ratificata una intesa tra i Sindaci del Distetto Sanitario n°6 e i direttori Generali di ASL 2 e Presidio Ospedaliero di Melegnano nella quale si sanciva l’invariabilità delle prestazioni di Medicina Specialistica;
Che le stesse parti convenivano di attivarsi per azioni concordate e condivise per il miglioramento del servizio;
Constatato che le politiche della Regione Lombardia sono sempre più improntate verso la privatizzazione della sanità che peraltro non considera elementi socio economici importantissimi quali l’invecchiamento delle popolazioni, la sempre più crescente presenza multietnica con le proprie caratteristiche di povertà e di integrazione sociale, le difficoltà di deambulazione di disabili e anziani;
Affermato che per quanto attiene la gestione dei Servizi pubblici sono da respingere logiche e culture che caratterizzano invece la gestione imprenditoriale e privatistica;
Rilevato, altresì, che le condizioni e l’estensione dell’attuale rete del servizio di trasporto pubblico non permettono, senza disagi e difficoltà enormi, di raggiungere i presidi sanitari dislocati sul territorio provinciale e regionale;
Che si rendono necessarie politiche che promuovano sul territorio una rete di servizi pubblici efficaci ed efficienti, vicini ai referenti primari della salute pubblica: i medici di famiglia o di base, ponendo al centro dell’attenzione sanitaria l’importanza dei rapporti e la continuità sulla conoscenza dello stato di salute del paziente, oltre a una seria programmazione delle risorse pubbliche disponibili, indirizzate prioritariamente al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze dei Cittadini;
In piena coerenza con le iniziative istituzionali intraprese che sono riuscite a bloccare i tentavi di riassetto organizzativo e di ridimensionamento delle prestazioni di Medicina Specialistica nel Distretto 6;
Consapevole che l’impegno politico/istituzionale non può esaurirsi su generiche rassicurazioni e adagiarsi sul risultato sino ad oggi raggiunto;
Impegna
a. I singoli Consiglieri Comunali e le forze politiche da essi rappresentate a sostenere con i propri e rispettivi ruoli e in tutte le sedi istituzionali e politiche quanto in premessa, del presente OdG, richiamato e descritto;
b. L’Assessore ai Servizi Sociali e Sanità, a farsi parte attiva nell’istituzione di una apposita commissione consigliare a cui sia affidato il compito di coadiuvare la struttura operativa dell’Assessorato, nel necessario percorso di autonomo monitoraggio sullo stato dei Servizi Sanitari con una attenta analisi tra domanda e offerta, compreso la domanda inespressa, inevasa o che viene dirottata per forza di cause maggiori al di fuori della nostra giurisdizione territoriale di competenza;
c. A promuovere, anche di concerto con altri amministrazioni e Enti Pubblici, ogni iniziativa di pubblicizzazione, partecipativa e conoscitiva sulla rete dei Sevizi pubblici e sulle modalità, percorsi e condizioni di accesso;
d. Il Sindaco, a stabilire relazioni e accordi istituzionali con Enti e strutture pubbliche e private per l’accesso ai dati numerici della domanda e contemporaneamente alle specificità dell’offerta erogata;
e. A invitare i Sindaci del Distretto 6 ad adoperarsi per la promozione e uniformità, nelle proprie strutture di competenza, delle azioni e percorsi proposti ai punti b. c. e.;
f. Di riferire alla Conferenza dei Capi Gruppo Consiliari e al C.C. su possibili evoluzioni riguardante l’argomento trattato;
g. A farsi promotore, congiuntamente ai Sindaci dei Comuni facenti parte del Distretto Sanitario 6, sulla base delle volontà espresse e sottoscritte nel documento stilato il 19 Novembre 2008, della esigenza di potenziamento dell’organico nel Servizio di Medicina Specialistica riguardanti le specialità di Geriatria, Cardiologia e del servizio di Consultorio Famigliare Pubblico nel complesso delle sue funzioni previste dalla Legge.
h. Ad assicurare, per la parte che ci compete, sulle iniziative e azioni positive che verranno promosse, per raggiungere gli obbiettivi esposti, le necessarie risorse;
i. Di inviare il presente OdG al Presidente, Assessore alla Sanità e Capi Gruppo Consiliari della Regione Lombardia, alla Direzione Generale dell’ASL 2 e del Presidio Ospedaliero di Melegnano e ai Sindaci dei Comuni facenti parte del Distretto Sanitario 6
Si allegano i moduli con le firme raccolte, sul territorio del Distretto 6, da recapitare con L’OdG ai soggetti e Organismi degli Enti su richiamati.
Di tali iniziative abbiamo, ampiamente e in più occasioni, dato atto, al Sindaco, di averle attuate con coerenza ed impegno istituzionale fino al raggiungimento dell’obbiettivo primario, e cioè quello di bloccare l’iter delle decisioni impropriamente assunte dall’ASL 2 e dell’Amministrazione del presidio Ospedaliero di Melegnano.
A testimonianza di ciò che affermiamo richiamiamo le dichiarazioni fatte dal nostro Gruppo, sulla relazione del Sindaco sull’argomento, in conferenza dei Capi Gruppo e in C.C., all’indomani della intesa raggiunta tra Sindaci e Direttori Generali di ASL e Ospedale di Melegnano. Inoltre, richiamiamo,quanto pubblicamente affermato e riconosciuto in un ulteriore Volantino diffuso tra la popolazione.
E’ anche utile ricordare, che oltre ai riconoscimenti non facemmo mancare un nostro ruolo attivo, nella vicenda, a sostegno delle iniziative che autonomamente il livello istituzionale aveva intrapreso. La nostra collaborazione, dichiarata, si concretizzo con azioni e sollecitazioni sia nei confronti dei nostri rappresentanti in Commissione Sanità Regionale, sia attraverso i mezzi della stampa locale, ma anche attraverso la raccolta di Firme, tra la popolazione residente nel distretto sanitario, contro lo smantellamento graduale del Servizio Pubblico. Di questa nostra collaborazione ci è stato dato atto, pubblicamente, dal Capo Gruppo Consigliare di maggioranza Rag. De Rosi e dall’Assessore ai Servizi Sociali e Sanità dott.ssa Nicoletta Guerriero.
In Consiglio Comunale i Gruppi Consiliari presero atto, con reciproca soddisfazione del risultato positivo raggiunto, ma soprattutto, lo ricordo a noi tutti, della comune volontà di mettere in campo azioni istituzionali, politiche e di promozione sociale/culturale che andassero oltre la pura difesa degli assetti dei Servizi esistenti nel Distretto Sanitario proiettate verso la costruzione di una offerta dei Servizi Socio/Sanitari pubblici più rispondente a una domanda reale che i Cittadini del Territorio esprimono.
Osservazione di metodo: Questa la storia di quanto è stato e di quanto di auspicabile resti sulle intenzioni che ci accomunano.
Però non posso non rilevare, con rammarico, che alcune dichiarazioni rilasciate, da Lei Sig. Sindaco, su fogli comunicativi e su giornali della stampa locale, hanno lasciato in Noi molta amarezza e sconcerto per il modo disinvolto con cui si è teso a insinuare nell’opinione pubblica l’interrogativo di un’azione, svolta dai promotori della denuncia di quello che stava per concretizzarsi, quale strumentale, faziosa e tendente a carpire la buona fede dei Cittadini.
Tali dichiarazioni hanno, non solo, stravolto e falsificato l’essenza delle nostre azioni e intenzioni, disconoscendo, di fatto, il contributo da noi dato e quanto ampiamente riconosciuto in precedenza, ma riteniamo, abbia offeso tutti quei cittadini che facendosi interpreti di una sacrosanta e giusta protesta, hanno sottoscritto l’appello di dissenso sul provvedimento in corso.
Egregio Sig. Sindaco, se il suo scopo, su tale delicata vicenda, era quello di pubblicizzare tutti i meriti della soluzione del problema, come riconducibili alla sua autorevole e unica azione, tali meriti glieli lasciamo, anche se non fanno onore alla sua persona e al suo ruolo di garante e di rispetto dei diversi ruoli istituzionali.
Entrando nel merito:
· Per la ragione che a Tutti Noi dovrebbe interessare la sostanza del problema, posto alla Nostra attenzione, che non ha esaurito il suo rischio di riproposizione per il futuro;
· per essere coerenti e mantenere fede agli impegni assunti nei confronti dei Cittadini;
· per affermare l’inalienabile diritto di cittadinanza nell’utilizzo e accesso ai servizi pubblici.
Proponiamo il seguente Ordine del Giorno che sottoponiamo al vaglio e ai contributi del Consiglio Comunale per la sua approvazione.
Ordine del giorno del Consiglio Comunale di Binasco, contrario a riassetti organizzativi dei servizi pubblici sanitari territoriali che prevedano ridimensionamenti o cancellazioni delle prestazioni.
Promozione di azioni istituzionali e politiche che favoriscano il potenziamento del servizio pubblico del Distretto Sanitario 6, corrispondente al reale bisogno ed esigenze che esprimono i Cittadini del territorio.
Il Consiglio Comunale di Binasco riunitosi nella seduta del……………………
Preso atto del verbale del 19 Novemvre 2008 nella quale veniva ratificata una intesa tra i Sindaci del Distetto Sanitario n°6 e i direttori Generali di ASL 2 e Presidio Ospedaliero di Melegnano nella quale si sanciva l’invariabilità delle prestazioni di Medicina Specialistica;
Che le stesse parti convenivano di attivarsi per azioni concordate e condivise per il miglioramento del servizio;
Constatato che le politiche della Regione Lombardia sono sempre più improntate verso la privatizzazione della sanità che peraltro non considera elementi socio economici importantissimi quali l’invecchiamento delle popolazioni, la sempre più crescente presenza multietnica con le proprie caratteristiche di povertà e di integrazione sociale, le difficoltà di deambulazione di disabili e anziani;
Affermato che per quanto attiene la gestione dei Servizi pubblici sono da respingere logiche e culture che caratterizzano invece la gestione imprenditoriale e privatistica;
Rilevato, altresì, che le condizioni e l’estensione dell’attuale rete del servizio di trasporto pubblico non permettono, senza disagi e difficoltà enormi, di raggiungere i presidi sanitari dislocati sul territorio provinciale e regionale;
Che si rendono necessarie politiche che promuovano sul territorio una rete di servizi pubblici efficaci ed efficienti, vicini ai referenti primari della salute pubblica: i medici di famiglia o di base, ponendo al centro dell’attenzione sanitaria l’importanza dei rapporti e la continuità sulla conoscenza dello stato di salute del paziente, oltre a una seria programmazione delle risorse pubbliche disponibili, indirizzate prioritariamente al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze dei Cittadini;
In piena coerenza con le iniziative istituzionali intraprese che sono riuscite a bloccare i tentavi di riassetto organizzativo e di ridimensionamento delle prestazioni di Medicina Specialistica nel Distretto 6;
Consapevole che l’impegno politico/istituzionale non può esaurirsi su generiche rassicurazioni e adagiarsi sul risultato sino ad oggi raggiunto;
Impegna
a. I singoli Consiglieri Comunali e le forze politiche da essi rappresentate a sostenere con i propri e rispettivi ruoli e in tutte le sedi istituzionali e politiche quanto in premessa, del presente OdG, richiamato e descritto;
b. L’Assessore ai Servizi Sociali e Sanità, a farsi parte attiva nell’istituzione di una apposita commissione consigliare a cui sia affidato il compito di coadiuvare la struttura operativa dell’Assessorato, nel necessario percorso di autonomo monitoraggio sullo stato dei Servizi Sanitari con una attenta analisi tra domanda e offerta, compreso la domanda inespressa, inevasa o che viene dirottata per forza di cause maggiori al di fuori della nostra giurisdizione territoriale di competenza;
c. A promuovere, anche di concerto con altri amministrazioni e Enti Pubblici, ogni iniziativa di pubblicizzazione, partecipativa e conoscitiva sulla rete dei Sevizi pubblici e sulle modalità, percorsi e condizioni di accesso;
d. Il Sindaco, a stabilire relazioni e accordi istituzionali con Enti e strutture pubbliche e private per l’accesso ai dati numerici della domanda e contemporaneamente alle specificità dell’offerta erogata;
e. A invitare i Sindaci del Distretto 6 ad adoperarsi per la promozione e uniformità, nelle proprie strutture di competenza, delle azioni e percorsi proposti ai punti b. c. e.;
f. Di riferire alla Conferenza dei Capi Gruppo Consiliari e al C.C. su possibili evoluzioni riguardante l’argomento trattato;
g. A farsi promotore, congiuntamente ai Sindaci dei Comuni facenti parte del Distretto Sanitario 6, sulla base delle volontà espresse e sottoscritte nel documento stilato il 19 Novembre 2008, della esigenza di potenziamento dell’organico nel Servizio di Medicina Specialistica riguardanti le specialità di Geriatria, Cardiologia e del servizio di Consultorio Famigliare Pubblico nel complesso delle sue funzioni previste dalla Legge.
h. Ad assicurare, per la parte che ci compete, sulle iniziative e azioni positive che verranno promosse, per raggiungere gli obbiettivi esposti, le necessarie risorse;
i. Di inviare il presente OdG al Presidente, Assessore alla Sanità e Capi Gruppo Consiliari della Regione Lombardia, alla Direzione Generale dell’ASL 2 e del Presidio Ospedaliero di Melegnano e ai Sindaci dei Comuni facenti parte del Distretto Sanitario 6
Si allegano i moduli con le firme raccolte, sul territorio del Distretto 6, da recapitare con L’OdG ai soggetti e Organismi degli Enti su richiamati.
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martedì 17 febbraio 2009
sabato 17 gennaio 2009
SOS BINASCO SILA
La situazione del servizio Pullman che collega Binasco a Milano e Pavia è disastrosa ed arrivata ormai ad un livello di disservizio intollerabile. I Pendolari sono esasperati e vessati da continue difficoltà.
Abbiamo deciso di raccogliere proteste, testimonianze e resoconti dei viaggiatori così da costituire un dossier da presentare alle autorità competenti; per sensibilizzare chi di dovere alla gravità della problematica e chi, magari non facendo uso del mezzo, non immagina nemmeno lo stato di degrado.
per farlo abbiamo aperto due caselle mail: silabinascosos@gmail.com e sosbinascosila@gmail.com a cui si pssono indirizzare contributi e testimonianze. Le stesse saranno pubblicate sul blog :
http://sosbinascosila.blogspot.com/ che fungerà da raccoglitore di tutti gli interventi.
E' attivo anche un gruppo su Facebook : SOS BINASCO SILA
Abbiamo deciso di raccogliere proteste, testimonianze e resoconti dei viaggiatori così da costituire un dossier da presentare alle autorità competenti; per sensibilizzare chi di dovere alla gravità della problematica e chi, magari non facendo uso del mezzo, non immagina nemmeno lo stato di degrado.
per farlo abbiamo aperto due caselle mail: silabinascosos@gmail.com e sosbinascosila@gmail.com a cui si pssono indirizzare contributi e testimonianze. Le stesse saranno pubblicate sul blog :
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