venerdì 24 ottobre 2008

Sono giorni difficili...

Sono giorni difficili…storicamente, economicamente, politicamente.
Ma proprio ora stiamo assistendo a qualcosa di straordinario.
Sarebbe facile parlare della riforma della scuola…. Ma vorrei richiamare l’attenzione su altro.
I giovani. Gli atenei. Piazza Duomo a Milano e tante altre.
La voglia di riscatto di una generazione, anzi della Generazione dei Bamboccioni….non sono i centri sociali, non sono i no-global e neppure le ali estreme della sinistra…
Sono tutti noi, sono tutte le persone di buon senso e la prova provata che nessun Berlusconi con suoi programmi spazzatura o nessun fantoccio Gelmini potranno mai comprare i cervelli e la dignità delle persone. Vale la pena crederci perché la gente, i giovani hanno risorse eccezionali.
Vedere le lezioni pacifiche di tanti Atenei in piazza Duomo, vedere i cortei degli studenti pensosi e pensanti sul futuro, responsabilizzati: ecco forse alla riforma Gelmini un merito lo possiamo anche riconoscere.
Questa per me è la vera straordinarietà di questi giorni storici….non un nuovo sessantotto ma nuove energie.


Alessandra Archinti

Docente di Fisica a Milano

martedì 21 ottobre 2008

L'IPOTESI DI CALAMANDREI A PROPOSITO DEL VALORE DELLA SCUOLA PUBBLICA

L'attualità del discorso pronunciato da Piero Calamandrei, l'11 febbraio 1950, al III° congresso a difesa della Scuola Nazionale, ci fà comprendere l'utilità e la giustezza delle riflessioni e della battaglia intrapresa contro ogni tentativo di smantellare, con le furbizie dell'oggi, la scuola pubblica.

Un passo di quel memorabile discorso:......Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta una ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perchè in fondo sono migliori si dice di quelle di stato.
E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.
Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: vel'ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico........

Pubblicato nella rivista Suola democratica, 20 marzo 1950

In Questa scuola di oggi si pensa troppo, "il pensiero unico" del governo dominante fa fatica a fare breccia nelle "intelligenze ottuse" di studenti, bambini, genitori e insegnanti. Bisogna quindi inventarsi il cattivo funzionamento della scuola pubblica, gli insegnanti fannulloni, i bambini e gli studenti che non apprendono con l'attuale sistema organizzativo della scuola pubblica. E poi si spende troppo per avere conoscenze di solo libero pensiero.
E' la solita solfa che i signorini nostalgici, di tempi lontani, rispolverano utilizzando e usando la Gelmini di turno.
Vigiliamo, denunciamo, manifestiamo per la libertà nostra e quella dei nostri figli.

Pino Vella

lunedì 20 ottobre 2008

Assemblea sulla scuola a Lacchiarella

Il governo ha approvato una serie di nuovi provvedimenti che cambieranno il volto della scuola, anche a Lacchiarella

Per approfondire la conoscenza, discutere e riflettere insieme su quanto sta accadendo
Vi invitiamo a partecipare numerosi all’

ASSEMBLEA PUBBLICA
GIOVEDÌ 23 OTTOBRE ALLE 21.00,
SALA CONSILIARE ROCCA VISCONTEA, C.SO MATTEOTTI
intervengono:
prof. Francesco Cappelli, Vice Presidente C.I.D.I
Carlo Giuffrè, Segretario Regionale UIL
Vincenzo Moriello, Segretario Provinciale CGIL
Caterina Spina, esponente CGIL
Partecipano: il Dirigente Scolastico prof. C. Domina, il Vice Dirigente G. Arganese; il Sindaco Luigi Acerbi e la Giunta Comunale.
Un gruppo di insegnanti e genitori

venerdì 17 ottobre 2008

VOGLIONO SMANTELLARE LA SANITA’PUBBLICA DEL DISTRETTO SANITARIO DI BINASCO

“…Cari Cittadini Arrangiatevi…” E’ questa la filosofia, sulla politica gestionale territoriale della Sanità Pubblica, che sembra essere maturata nella Dirigenza Ospedaliera di Melegnano, a cui fa riferimento il Distretto di Binasco per la Medicina Specialistica.

I “Baroni” dello sfascio del Servizio Pubblico decidono, senza alcuna consultazione delle Comunità interessate e incuranti dei bisogni che le stesse esprimono, di sopprimere la presenza dei Medici Specialisti di Odontoiatria – Oculistica – Fisiatria – Dermatologia – Otorino laringoiatra. Nonostante siano solo 41 le ore settimanali di Medicina Specialistica a Binasco annualmente rispondono al bisogno di 4000 tra visite e prestazioni, prevalentemente per Cittadini ultra sessantacinquenni.

L’allarme lanciato nel 2007, dai Consiglieri di Minoranza “Unione per Binasco”, sul tentativo di svuotare di contenuto operativo la struttura sanitaria di Binasco si và concretizzando.
I Cittadini dei Comuni di Binasco – Casarile – Noviglio – Lacchiarella e Vernate dovranno, se si realizza tale scellerato e irresponsabile obbiettivo, raggiungere i poliambulatori a Opera, a Rozzano oppure allo stesso Ospedale di Melegnano.
Ma dietro a questa iniziativa c’è un ulteriore obiettivo, neppure tanto velato.
Si vuole man mano spostare la domanda e il bisogno verso la Sanità Privata mascherando tale scelta con l’accreditamento dei poliambulatori di medicina specialistica privata.

Far pagare il diritto alla cura e alla Salute e in aggiunta creare enormi disagi a chi più ne ha bisogno. Si pensi, per esempio, alle difficoltà di mobilità e spostamento, soprattutto di cittadini Anziani, considerata la quasi inesistente rete di collegamento a raggiera del pubblico trasporto.
Creare disuguaglianze di trattamento, per l’accesso alle prestazioni sanitarie, tra chi ha i mezzi economici per potersele garantire e chi questi mezzi non possiede.
Il Circolo del Partito Democratico di Binasco e il Gruppo Consiliare “Unione per Binasco” nel dichiarare la propria contrarietà al tentativo di smantellare il Servizio Pubblico di Medicina Specialistica del Distetto Sanitario di Binasco, Chiede al Sindaco:
· di concertare con i Gruppi Consiliari di maggioranza e opposizione un Ordine del giorno, al fine di un pronunciamento ufficiale del Consiglio Comunale, CONTRO le scelte unilaterali maturate dalla Dirigenza Ospedaliera di Melegnano da inviare a tutte le Istituzioni e Organismi competenti;

· di promuovere incontri con le altre Amministrazioni Comunali che fanno capo al Distretto Sanitario di Binasco e con loro concordare le linee di contrasto più idonee per evitare l’attuazione delle predette scelte;

· di informare i Cittadini sulle novità che la gestione di tale problema presenterà.

A sostegno delle predette posizioni il Circolo del PD di Binasco e il Gruppo Consiliare “Unione per Binasco” promuovono sul proprio territorio una raccolta di firme.

Binasco il 16/10/2008

lunedì 13 ottobre 2008

Incontro sulla scuola presso la sede PD di Binasco

Come da richiesta riportiamo una sintesi dell'incontro di lunedì 6 tenutosi presso la nostra sede di piazza xxv aprile.

L'incontro è stato molto partecipato, segno che la preoccupazione per questo colpo di mano sulla scuola a colpi di decreto e di misure nascoste nei provvedimenti più vari è palpabile. Ci siamo lasciati con un impegno a sensibilizzare il più possibile genitori e insegnanti sulla questione.
Faremo una raccolta di firme per richiedere un incontro pubblico alla dirigente della scuola primaria per verificare quali sono le intenzioni rispetto al mantenimento del nostro modello scolastico (tempo pieno "vero", di 40 ore, non di 30 come lo spaccia la Gelmini). La faremo circolare davanti a scuola nei prossimi giorni e in occasione delle votazioni per il rappresentante di classe del prossimo 21 ottobre.Anche la componente dei genitori del Consiglio di Circolo si attiverà in questo senso.Poi c'è lo sciopero del 30 ottobre...E segnalo anche l'iniziativa che sta girando in rete in questi giorni: si tratta di fare arrivare un numero cospicuo di richieste al presidente Napolitano perchè NON CONTROFIRMI IL DECRETO GELMINI. Basta andare sul sito del Quirinale (www.quirinale.it), cliccare la sezione "la posta" e lasciare un messaggio al presidente. Qui sotto copio anche alcuni messaggi significativi
LETTERA 1Signor Presidente,
sono una maestra giunta al suo ventottesimo anno d'insegnamento, ho sempre portato avanti il mio lavoro pensando la Scuola Pubblica come il luogo in cui i bambini si sentono sereni, crescono dando il meglio di sè e hanno la possibilità di diventare persone consapevoli e in grado di fare le loro scelte nel rispetto delle diversità, delle individualità, della democrazia e della libertà.
La scuola che ci vuole imporre il Decreto Gelmini, senza aver permesso un dibattito, un confronto e soprattutto senza aver ascoltato cosa ne pensano gli insegnanti, sarà solo un posto dove i bambini potranno bere dal "vecchio imbuto" una serie di nozioni, non potranno più essere parte attiva dell'apprendimento e della loro formazione, saranno solo dei contenitori!!!
Non voglio essere l'insegnante "unica", voglio continuare a lavorare in team con i miei colleghi e continuare a confrontarmi con loro.
Con questo Decreto spariranno le ore di compresenza, non sarà più possibile organizzare attività a piccoli gruppi per potenziare le abilità, recuperare i bambini in difficoltà e integrare gli alunni diversamente abili e gli stranieri, non si potranno più effettuare attività di laboratorio e uscite didattiche.
Come potrò insegnare in modo "decoroso" tutte le materie e solo in 24 ore settimanali?
Si impone anche il ritorno dei voti in decimi per la valutazione degli alunni, questo significa ritornare ad una Scuola in cui l'insegnante inevitabilmente diviene giudice che misura, esclude e può condannare.
Inoltre, Signor Presidente con questo Decreto più di 130000 persone, in pochi anni perderanno il posto di lavoro!!!
Risparmiare sulla Scuola Pubblica significa scegliere l'ignoranza per i futuri cittadini italiani, significa rinunciare allo sviluppo dell'intelligenza e alla capacità di effettuare libere scelte!!!

La prego, Signor Presidente di aiutarci ad evitare la distruzione della nostra "Scuola"!

La prego di intervenire in difesa della Scuola Pubblica con ogni mezzo a Sua disposizione! 

Non permetta a questo Decreto di farci tornare indietro di 40 anni!

Non è questa la Scuola che meritano i nostri bambini e le nostre bambine!

Fiduciosa della Sua attenzione, Le invio cordiali saluti.
LETTERA 2Egregio Presidente,insegno nella Scuola Elementare Statale dal 1974, ed ho speso lemigliori energie della mia vita all'attuazione del giuramento sul testocostituzionale - ed in particolare dell'articolo 3 - che allora scandival'immissione in ruolo degli insegnanti.Compatibilmente con i miei doveri di insegnante e di madre, ho cercatodi seguire in questi giorni le trasmissioni in diretta dalla Camera perla conversione in legge del decreto in oggetto, e sono veramentesgomenta di fronte alla distruzione della scuola pubblica, progettatacon tanta arroganza ed in dispregio dei valori più alti su cui si fondala nostra società.Non temo di affrontare una nuova organizzazione del lavoro - ho vissutogià tanti cambiamenti negli anni trascorsi in mezzo agli alunni, maquesta è la prima volta che affronto il nuovo non con entusiasmo ma conprofonda amarezza.Sono davvero dispiaciuta per le nuove generazioni di bambini cheverranno a noi affidati - quale scuola potremo dare loro, proponendo unmodello che ci appariva già superato trent'anni fa?La scongiuro, insieme a migliaia di colleghi, genitori e cittadinidemocratici, di farsi interprete del nostro dissenso non firmando laconversione in legge del decreto in quanto profondamente anticostituzionale.Confidando nella sua attenzione,
LETTERA 3Caro Presidente,

a tutela del futuro dei nostri bambini e delle nostre bambine,

non permettere che la Scuola Pubblica Italiana venga distrutta senza che ci
sia una discussione profonda nelle Camere che ci rappresentano.

Tutti i mezzi di informazione, quelli pubblici inclusi, durante questo mese
hanno dato scarsa visibilità alle migliaia di proteste che si sono diffuse
in tutta Italia. E' stata data invece molta rilevanza agli interventi in
difesa di questo decreto vergognoso.

L'urgenza dell'approvazione è stata motivata con le più bugiarde tra le
affermazioni.

Ridurre il tempo-scuola porterà ad una ulteriore classificazione dei
bambini, divisi per reddito familiare, in una società nuova che niente ha a
che vedere con l'Italia di 40 anni fa.

A tutela dei diritti di tutti noi,

per favore NON FIRMARE il D.L.137 (Decreto Gelmini)

Grazie,
LETTERA 4oggetto decreto legge taglia 8000 miliardi alla scuola

Illustre Signor Presidente,
mi rivolgo a Lei nel Suo ruolo di massimo tutore della democrazia in Italia. Le chiedo di non firmare il decreto legge erroneamente presentato dai media come "riforma" Gelmini. Il governo ha posto la fiducia per evitare non solo la discussione del Parlamento, ma perfino quella interna alla maggiornaza. Quindi il Suo ruolo è particolarmente prezioso e significativo per evitare che un testo non discusso, fortemente avversato con migliaia di ragioni da insegnanti e genitori e studenti, continui una corsa all'impazzata verso l'impoverimento e il caos della scuola pubbica.
Lei ha conosciuto direttamente il fascismo. Lei sa perfettamente che il fascismo fu ed è una cultura, una mentalità. E' esattamente la mentalità espressa da un governo che sembra uno schiacciasassi e mira ad affidare l'educazione dei giovani alla TV, così che crescano bravi consumatori, acritici, un po' analfabeti, monolingui, disaffezionati alla lettura e alla cultura, incapaci di stare in situazioni ad alta complessità, tolleranti alla violenza, incapaci di riconoscere il fascismo neanche quando ce l'hanno sopra la testa. 
Lei ha il potere di mettere un freno a questa deriva. La prego quindi di usare tutti i suoi poteri in difesa della scuola pubblica.
Fiduciosa in un suo significativo intervento, Le invio i più cordiali saluti

lunedì 6 ottobre 2008

Veltroni a Milano

Per la difesa dei redditi di chi lavora e produce
SALARI, STIPENDI, PENSIONI,
crescita economica:
COSI NON VA!
Lunedì 13 Ottobre, ore 21.00
Teatro Carcano – Milano
(MM3 Crocetta)
con
Walter VELTRONI