domenica 13 dicembre 2009

Firma perchè l'Acqua resti Pubblica


Premesso che

§ la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente regolamentata dal famigerato Art. 23bis della Lg.133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati;
§ il recente Art. 15 del D.L. 135/2009 che ha modificato l'Art. 23bis muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo:

l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;

la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011.

I sottoscritti Cittadini di Binasco convinti che:

L'acqua rappresenta una fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi;
L'acqua è un bene comune dell'umanità, universale, pubblico, indisponibile;
Il diritto all'acqua è un diritto inalienabile: l'acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì un bene condiviso equamente;
L’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico;
L'accesso all'acqua se non affrontato democraticamente, secondo principi di equità, giustizia e rispetto per l'ambiente, potrebbe diventare causa scatenante di tensione e conflitti nella comunità internazionale, trasformandosi in una vera emergenza democratica;
L'accesso all'acqua potrebbe però diventare anche un terreno favorevole per autentici percorsi di pace sia a livello territoriale sia a livello nazionale e internazionale;
Consideriamo la guerra per l'acqua un epilogo drammatico, da scongiurare ad ogni costo, riaffermando che l’acqua è un diritto universale e non una merce da consegnare al libero mercato. L'acqua è un bene che non può essere espropriato dal controllo degli Enti locali e dei cittadini.
Pertanto, su queste basi condividiamo, aderiamo e sottoscriviamo la proposta di petizione di iniziativa popolare per la modifica e l’integrazione dello Statuto Comunale con i “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque” e CHIEDIAMO che:

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BINASCO

1) riconosca nel proprio Statuto Comunale il Diritto all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;

2) riconosca il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, la cui gestione va attuata attraverso un Ente di Diritto Pubblico, e si impegni ad inserire questo principio nel proprio Statuto Comunale.
3) confermi il principio della proprietà e della gestione pubblica del servizio idrico integrato e il principio che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà.

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