Nel Consiglio Comunale del 13 Febbraio 2008 il Gruppo Consiliare di Minoranza “Unione per Binasco” ha presentato una interrogazione finalizzata alla promozione, sul nostro territorio comunale, di azioni positive, in funzione educativa, per la valorizzazione della risorsa acqua.
…..”Coerentemente alla battaglia condotta da molti Comuni, da Associazioni, forze sociali e politiche, affinché l'acqua resti un bene comune e pubblico occorre che le iniziative di sensibilizzazione al consumo etico e consapevole, continuino e si moltiplichino a cominciare dalle azioni concrete che si riusciranno a realizzare. Ciò anche nella consapevolezza che l'Italia è la nazione con il più alto consumo di acque imbottigliate pro capite. A parte la spesa non indifferente che questo comporta per i cittadini, non è da sottovalutare la mole di bottiglie di plastica che giornalmente vanno nei rifiuti. Molte vengono riciclate, ma molte forse la maggior parte, finiscono in discarica o negli inceneritori”…….
Da queste considerazioni nasce il progetto “La Casa dell’Acqua”: la semplice idea di sfruttare le risorse idriche rendendole accessibili a tutti, creando dei punti di distribuzione controllata e gratuita.
Il progetto è promosso dalla T.A.S.M. SpA ed è stato concretizzato in molti Comuni del Sud Milano con la realizzazione di un locale chiuso che contiene le apparecchiature produttive e un chiosco esterno aperto al pubblico dotato di tre erogatori per la distribuzione dell'acqua (naturale, frizzante, refrigerata e a temperatura ambiente).
Tra i vantaggi già verificati ci sono:
La riduzione dei costi per le famiglie. Evidente se consideriamo che un litro di acqua che esce dal rubinetto costa 0,12 centesimi, mentre un litro di acqua imbottigliata può costare fino a 78 centesimi, oltre 500 volte di più. Ogni famiglia che consuma l’acqua in bottiglia sostiene una spesa annua media vicina ai 300 euro. Pensare di poter portare a "0" tale uscita sarebbe certamente una misura concreta a sostegno dei bilanci famigliari.
Il recupero di luoghi ambientali e per l’aggregazione (e infatti le Case dell'acqua sono luoghi aperti, ospitali, con panchine per sostare)
Il crollo dei consumi dell'acqua in bottiglie di plastica (con un vantaggio evidente per le politiche contro l'inquinamento).
La Giunta Castoldi ha dichiarato un generico interesse per questa iniziativa, ma ha di fatto respinto la proposta alla luce di una ipotesi di spesa di gestione di soli 8.000 Euro annui, giudicati eccessivi per le finanze comunali.
l Circolo del Partito Democratico di Binasco congiuntamente al Gruppo Consiliare “Unione per Binasco" considerano invece tale decisione lesiva degli interessi generali della comunità (300 eur di risparmio annuo a famiglia) ed in contrasto con una politica di rispetto ambientale e risparmio delle risorse naturali che dovrebbe caratterizzare ogni buona amministrazione. Ritengono che l’esiguo costo di gestione (i costi di realizzazione non sarebbero a carico del Comune) non possa essere il motivo che impedisce questo importantissimo progetto, offrendo alla comunità di Binasco una eccezionale opportunità educativa, di impegno ambientale ed anche di risparmio economico per le famiglie.
…..”Coerentemente alla battaglia condotta da molti Comuni, da Associazioni, forze sociali e politiche, affinché l'acqua resti un bene comune e pubblico occorre che le iniziative di sensibilizzazione al consumo etico e consapevole, continuino e si moltiplichino a cominciare dalle azioni concrete che si riusciranno a realizzare. Ciò anche nella consapevolezza che l'Italia è la nazione con il più alto consumo di acque imbottigliate pro capite. A parte la spesa non indifferente che questo comporta per i cittadini, non è da sottovalutare la mole di bottiglie di plastica che giornalmente vanno nei rifiuti. Molte vengono riciclate, ma molte forse la maggior parte, finiscono in discarica o negli inceneritori”…….
Da queste considerazioni nasce il progetto “La Casa dell’Acqua”: la semplice idea di sfruttare le risorse idriche rendendole accessibili a tutti, creando dei punti di distribuzione controllata e gratuita.
Il progetto è promosso dalla T.A.S.M. SpA ed è stato concretizzato in molti Comuni del Sud Milano con la realizzazione di un locale chiuso che contiene le apparecchiature produttive e un chiosco esterno aperto al pubblico dotato di tre erogatori per la distribuzione dell'acqua (naturale, frizzante, refrigerata e a temperatura ambiente).
Tra i vantaggi già verificati ci sono:
La riduzione dei costi per le famiglie. Evidente se consideriamo che un litro di acqua che esce dal rubinetto costa 0,12 centesimi, mentre un litro di acqua imbottigliata può costare fino a 78 centesimi, oltre 500 volte di più. Ogni famiglia che consuma l’acqua in bottiglia sostiene una spesa annua media vicina ai 300 euro. Pensare di poter portare a "0" tale uscita sarebbe certamente una misura concreta a sostegno dei bilanci famigliari.
Il recupero di luoghi ambientali e per l’aggregazione (e infatti le Case dell'acqua sono luoghi aperti, ospitali, con panchine per sostare)
Il crollo dei consumi dell'acqua in bottiglie di plastica (con un vantaggio evidente per le politiche contro l'inquinamento).
La Giunta Castoldi ha dichiarato un generico interesse per questa iniziativa, ma ha di fatto respinto la proposta alla luce di una ipotesi di spesa di gestione di soli 8.000 Euro annui, giudicati eccessivi per le finanze comunali.
l Circolo del Partito Democratico di Binasco congiuntamente al Gruppo Consiliare “Unione per Binasco" considerano invece tale decisione lesiva degli interessi generali della comunità (300 eur di risparmio annuo a famiglia) ed in contrasto con una politica di rispetto ambientale e risparmio delle risorse naturali che dovrebbe caratterizzare ogni buona amministrazione. Ritengono che l’esiguo costo di gestione (i costi di realizzazione non sarebbero a carico del Comune) non possa essere il motivo che impedisce questo importantissimo progetto, offrendo alla comunità di Binasco una eccezionale opportunità educativa, di impegno ambientale ed anche di risparmio economico per le famiglie.