Come da richiesta riportiamo una sintesi dell'incontro di lunedì 6 tenutosi presso la nostra sede di piazza xxv aprile.
L'incontro è stato molto partecipato, segno che la preoccupazione per questo colpo di mano sulla scuola a colpi di decreto e di misure nascoste nei provvedimenti più vari è palpabile. Ci siamo lasciati con un impegno a sensibilizzare il più possibile genitori e insegnanti sulla questione.
Faremo una raccolta di firme per richiedere un incontro pubblico alla dirigente della scuola primaria per verificare quali sono le intenzioni rispetto al mantenimento del nostro modello scolastico (tempo pieno "vero", di 40 ore, non di 30 come lo spaccia la Gelmini). La faremo circolare davanti a scuola nei prossimi giorni e in occasione delle votazioni per il rappresentante di classe del prossimo 21 ottobre.Anche la componente dei genitori del Consiglio di Circolo si attiverà in questo senso.Poi c'è lo sciopero del 30 ottobre...E segnalo anche l'iniziativa che sta girando in rete in questi giorni: si tratta di fare arrivare un numero cospicuo di richieste al presidente Napolitano perchè NON CONTROFIRMI IL DECRETO GELMINI. Basta andare sul sito del Quirinale (www.quirinale.it), cliccare la sezione "la posta" e lasciare un messaggio al presidente. Qui sotto copio anche alcuni messaggi significativi
LETTERA 1Signor Presidente,
sono una maestra giunta al suo ventottesimo anno d'insegnamento, ho sempre portato avanti il mio lavoro pensando la Scuola Pubblica come il luogo in cui i bambini si sentono sereni, crescono dando il meglio di sè e hanno la possibilità di diventare persone consapevoli e in grado di fare le loro scelte nel rispetto delle diversità, delle individualità, della democrazia e della libertà.
La scuola che ci vuole imporre il Decreto Gelmini, senza aver permesso un dibattito, un confronto e soprattutto senza aver ascoltato cosa ne pensano gli insegnanti, sarà solo un posto dove i bambini potranno bere dal "vecchio imbuto" una serie di nozioni, non potranno più essere parte attiva dell'apprendimento e della loro formazione, saranno solo dei contenitori!!!
Non voglio essere l'insegnante "unica", voglio continuare a lavorare in team con i miei colleghi e continuare a confrontarmi con loro.
Con questo Decreto spariranno le ore di compresenza, non sarà più possibile organizzare attività a piccoli gruppi per potenziare le abilità, recuperare i bambini in difficoltà e integrare gli alunni diversamente abili e gli stranieri, non si potranno più effettuare attività di laboratorio e uscite didattiche.
Come potrò insegnare in modo "decoroso" tutte le materie e solo in 24 ore settimanali?
Si impone anche il ritorno dei voti in decimi per la valutazione degli alunni, questo significa ritornare ad una Scuola in cui l'insegnante inevitabilmente diviene giudice che misura, esclude e può condannare.
Inoltre, Signor Presidente con questo Decreto più di 130000 persone, in pochi anni perderanno il posto di lavoro!!!
Risparmiare sulla Scuola Pubblica significa scegliere l'ignoranza per i futuri cittadini italiani, significa rinunciare allo sviluppo dell'intelligenza e alla capacità di effettuare libere scelte!!!
La prego, Signor Presidente di aiutarci ad evitare la distruzione della nostra "Scuola"!
La prego di intervenire in difesa della Scuola Pubblica con ogni mezzo a Sua disposizione!
Non permetta a questo Decreto di farci tornare indietro di 40 anni!
Non è questa la Scuola che meritano i nostri bambini e le nostre bambine!
Fiduciosa della Sua attenzione, Le invio cordiali saluti.
LETTERA 2Egregio Presidente,insegno nella Scuola Elementare Statale dal 1974, ed ho speso lemigliori energie della mia vita all'attuazione del giuramento sul testocostituzionale - ed in particolare dell'articolo 3 - che allora scandival'immissione in ruolo degli insegnanti.Compatibilmente con i miei doveri di insegnante e di madre, ho cercatodi seguire in questi giorni le trasmissioni in diretta dalla Camera perla conversione in legge del decreto in oggetto, e sono veramentesgomenta di fronte alla distruzione della scuola pubblica, progettatacon tanta arroganza ed in dispregio dei valori più alti su cui si fondala nostra società.Non temo di affrontare una nuova organizzazione del lavoro - ho vissutogià tanti cambiamenti negli anni trascorsi in mezzo agli alunni, maquesta è la prima volta che affronto il nuovo non con entusiasmo ma conprofonda amarezza.Sono davvero dispiaciuta per le nuove generazioni di bambini cheverranno a noi affidati - quale scuola potremo dare loro, proponendo unmodello che ci appariva già superato trent'anni fa?La scongiuro, insieme a migliaia di colleghi, genitori e cittadinidemocratici, di farsi interprete del nostro dissenso non firmando laconversione in legge del decreto in quanto profondamente anticostituzionale.Confidando nella sua attenzione,
LETTERA 3Caro Presidente,
a tutela del futuro dei nostri bambini e delle nostre bambine,
non permettere che la Scuola Pubblica Italiana venga distrutta senza che ci
sia una discussione profonda nelle Camere che ci rappresentano.
Tutti i mezzi di informazione, quelli pubblici inclusi, durante questo mese
hanno dato scarsa visibilità alle migliaia di proteste che si sono diffuse
in tutta Italia. E' stata data invece molta rilevanza agli interventi in
difesa di questo decreto vergognoso.
L'urgenza dell'approvazione è stata motivata con le più bugiarde tra le
affermazioni.
Ridurre il tempo-scuola porterà ad una ulteriore classificazione dei
bambini, divisi per reddito familiare, in una società nuova che niente ha a
che vedere con l'Italia di 40 anni fa.
A tutela dei diritti di tutti noi,
per favore NON FIRMARE il D.L.137 (Decreto Gelmini)
Grazie,
LETTERA 4oggetto decreto legge taglia 8000 miliardi alla scuola
Illustre Signor Presidente,
mi rivolgo a Lei nel Suo ruolo di massimo tutore della democrazia in Italia. Le chiedo di non firmare il decreto legge erroneamente presentato dai media come "riforma" Gelmini. Il governo ha posto la fiducia per evitare non solo la discussione del Parlamento, ma perfino quella interna alla maggiornaza. Quindi il Suo ruolo è particolarmente prezioso e significativo per evitare che un testo non discusso, fortemente avversato con migliaia di ragioni da insegnanti e genitori e studenti, continui una corsa all'impazzata verso l'impoverimento e il caos della scuola pubbica.
Lei ha conosciuto direttamente il fascismo. Lei sa perfettamente che il fascismo fu ed è una cultura, una mentalità. E' esattamente la mentalità espressa da un governo che sembra uno schiacciasassi e mira ad affidare l'educazione dei giovani alla TV, così che crescano bravi consumatori, acritici, un po' analfabeti, monolingui, disaffezionati alla lettura e alla cultura, incapaci di stare in situazioni ad alta complessità, tolleranti alla violenza, incapaci di riconoscere il fascismo neanche quando ce l'hanno sopra la testa.
Lei ha il potere di mettere un freno a questa deriva. La prego quindi di usare tutti i suoi poteri in difesa della scuola pubblica.
Fiduciosa in un suo significativo intervento, Le invio i più cordiali saluti